L’Europa chiama… l’Associazione MOBAST! risponde. AGGIORNAMENTO

— Aggiornamento del 16/07/2013 La mail pervenuta ci da Bruxelles: Spett.le Associazione MOBAST!, Le scrivo, su indicazione dell´On.Mazzoni, in merito alla riunione della Commissione Petizioni tenutasi in data 19/06/2013 e alla discussione delle petizioni relative alle differenze tariffarie tra assicurazioni Leggi tutto L’Europa chiama… l’Associazione MOBAST! risponde. AGGIORNAMENTO

Dalle proteste alle proposte…. La versione di MO BAST! (aggiornamento continuo)

A lato

Dopo aver letto con attenzione quanto sinora proposto dalle altre associazioni (vedi le 6 proposte di Federconsumatori) mi permetto di illustrarVi la Ns. posizione in merito al “CARO RCA”, facendo una piccola disamina anche delle cause dello status quo.
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Spunto di riflessione.

A lato

09-Dicembre-2012-Corriere-dIl costo delle polizze aumenta. Il costo ed il numero di sinistri diminuisce…ad evidenziare queste discrasie provvederanno forse gli inquirenti quando leggeranno con attenzione l’esposto redatto dall’associazione Mo Bast! con la supervisione dell’avv.to Bozzelli.. Esposto_RCA_2012 (934 download )
Ma chi è del settore ricorderà che anche nel 2002 il costo delle polizze s’era impennato oltremodo ma allora ci fu una sentenza del Consiglio di Stato che diede ragione all’Antitrust in merito all’esistenza di un cartello assicurativo tra 38 compagnie che artatamente aumentavano i premi assicurativi di 1/6..
Poco dopo venne alla luce la denuncia di tale Giovanni D’Agata, un liquidatore, che evidenziò come la compagnia assicurativa aumentava il numero di sinistri in modo fittizio per migliorare i parametri da consegnare agli attuarii al fine di valutare le tariffe assicurative…
Dopo circa 4 anni di stagnazione dei premi assicurativi dovuta ad un aumento ispettivo dell’Organo di Vigilanza, dal 2007 in poi, con l’arrivo del risarcimento diretto si è assistito di nuovo ad un’impennata dei prezzi delle polizze…
Questa volta i motivi dell’aumento dei premi non è dovuto solo e semplicemente ad un “cartello” ma ad una CONVENZIONE, caldeggiata anche da varie associazioni di consumatori, che fa del flusso finanziario l’unico motivo di “valutazione del rischio”, paventandola come un INDENNIZZO DIRETTO dell’assicuratore al proprio assicurato…
In realtà queste imprese, in un mercato nient’affatto LIBERO, NON sono più ASSICURAZIONI ma ACCUMULATORI di LIQUIDITA’…
Non si spiegherebbe altrimenti la volontà delle compagnie di liquidare ad ogni costo sinistri SENZA verificarne l’accaduto, SENZA avvisare il presunto responsabile pur di rispettare i tempi liquidativi e accaparrarsi il “forfait” in stanza di compensazione ….per poi applicare il malus agli ignari assicurati od aumentare i premi al “parco buoi” in virtù di “presunte” truffe..
Non si comprenderebbe perché un assicurato modello che da oltre 10 anni non cagiona alcun sinistro nè ne subisce alcuno, diventi un “costo industriale” troppo alto poiché la sua polizza è troppo bassa…
Non si capisce perché nel 2010 sia stato possibile visionare un documento interno dell’Assitalia nel quale la stessa indica che le agenzie che fanno GUADAGNARE MENO DEL 30% (!) vanno chiuse, disdicendo gli assicurati senza distinzione alcuna…
Questa avidità “finanziaria” delle ASSICURAZIONI porta all’elevato costo della polizza RC Auto, che ricordo è obbligatoria, ed al corteggiamento da parte del Governo affinché le stesse comprino BOT e titoli di Stato..
Ma siamo matti ??! Dovè finita l’etica, dove e come è applicata la ratio della mutualità sancita con la Legge 990/69?
Quando i costi dei premi assicurativi erano stabiliti dal CIPE, e parlo di 20 anni or sono, prima della finta “liberalizzazione” del settore, gli uffici liquidativi erano chiamati Ispettorati (nomen omen) ed ai “liquidatori” competeva il controllo diretto di una o più agenzia, da ispezionare, per l’appunto.
Tale rigido controllo sulla congruità dei conti, sulla realtà dei sinistri era dovuto al fatto che le compagnie NON POTEVANO malgestire un sinistro in quanto il costo delle polizze era pressoché bloccato e quindi una mala gestio si ripercuoteva sui bilanci aziendali.
Al momento della finta liberalizzazione – finta perché asincrona in quanto in un mercato comunque forzato e drogato dall’obbligatorietà di Legge – le compagnie hanno preferito contenere i costi vivi di esercizio (leggasi personale interno, qualificato e non e professionisti esterni, periti ed avvocati difensori) a scapito di una peggiore qualità della gestione del sinistro, poiché i relativi costi impropri (aumenti dei risarcimenti, truffe, oneri legali aggiuntivi) potevano semplicemente essere scaricati sugli assicurati l’anno successivo.
E’ accaduto così, che gli ispettorati son diventati dei centri liquidazione danni e gli “ispettori” dei semplici “liquidatori” il cui solo compito era (ed è) di rispettare “tempistiche” gestionali e la formale regolarità della gestione… il loro compito è pagare …. quasi sempre… anche quando c’è odore di truffa.. anche quando il “perito” segnala delle anomalie… anche quando l’assicurato dice di non aver effettuato il sinistro, nè di aver mai percorso una tale strada…
A tutto questo c’è un limite …cca nisciun è fess !
MO BAST!