Rc Auto, un rincaro che non conosce fine

Gli ultimi dati dell’Ania sono allarmanti: nonostante il calo dei sinistri, le tariffe non accennano a diminuire, provocando sdegno e poche illusioni

Un 2011 da brividi e un 2012 che non sarà certo da meno: è questa la sintesi che si può fare del giudizio espresso dall’Ania, l’associazione nazionale che raggruppa le imprese assicuratrici. In effetti, proprio la giornata odierna è stata l’occasione per l’assemblea annuale e di conseguenza sono stati resi noti i dati del settore. Le reazioni delle principali associazioni dei consumatori non hanno tardato a manifestarsi, visto che questi rincari sono un problema che si conosce da troppo tempo, ma che non si risolve mai.

La stessa Ania ha espresso l’intenzione di voler ridurre le tariffe in questione, un impegno apprezzabile, ma che deve anche andare al di là delle semplici parole, di fatti concreti finora neanche l’ombra. Tra l’altro, come hanno rilevato Adusbef e Federconsumatori, gli aumenti non hanno alcun motivo di esistere, visto che gli ultimi anni sono stati caratterizzati da un numero decisamente inferiore di incidenti. I 109 punti percentuali di incremento nell’ultimo decennio, invece, sono un pessimo schiaffo in faccia.

Volendo sciorinare velocemente le stime più significative, c’è da dire che il totale dei premi ha sfiorato nel 2011 i diciotto miliardi di euro (+5,2% rispetto all’anno precedente), senza dimenticare i 2,7 milioni di sinistri (nel 2010 erano stati il 12,3% in meno per la precisione) e la lieve flessione del costo dei sinistri stessi. Il rincaro del 2012, nonostante sia giunto soltanto a metà della sua durata, è già pari a sei punti percentuali in media.

D’altronde, a seconda della classe di appartenenza e dell’età dell’intestatario, vi sono molte differenze di valore, tanto che i neopatentati sono costretti a sborsare fino a quattromila euro (vi sono stati aumenti di ben diciannove punti percentuali), una mazzata non indifferente per i giovani del nostro paese. L’Isvap (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni Private) ha brillato per la sua assenza, dunque una inversione di tendenza è possibile solamente con un monitoraggio migliore dei comportamenti scorretti.

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