Si è svolta ieri l’Audizione al Senato del presidente di ViaSat Domenico Petrone , in merito al tema della scatola nera e alle norme del decreto liberalizzazioni che dovrebbero portare al ridimensionamento delle tariffe rca in Italia. ViaSat ha fatto notare le proprie perplessità per lo stato attuale delle disposizioni di Legge, cercando di dare slancio all’utilizzo delle scatole nere in Italia, il cui utilizzo da tempo dimostra che esse sono un efficace strumento per interrompere il caro rca.
Settore telematico in attesa di novità
Secondo ViaSat le scatole nere se utilizzate correttamente e integrate all’interno dei processi di gestione e liquidazione del sinistro sono assolutamente in grado di ridurre le inefficienze burocratiche e limitare le frodi ai danni delle Compagnie. Purtroppo dopo un primo momento di euforia per le nuove norme sulle liberalizzazioni, l’entusiamo è andato diminuendo a causa dell’assenza di provvedimenti attuativi che hanno creato confusione tra gli assicurati, gli intermediari e le compagnie stesse; molte imprese che stavano sviluppando nuove inziative si sono arrestate in attesa di conoscere le disposizioni attuative e quelle che già utilizzavano la scatola nera ne hanno sospeso la diffusione. Insomma, il settore telematico in ambito rca si è arrestato a causa della mancanza di indicazioni sull’applicabilità delle nuove norme, con conseguente danno al mercato delle scatole nere stesso.
ViaSat, oltre a inviate le istutuzioni ad emanare al più presto le norme attuative del decreto in ambito scatola nera, invita le parti coinvolte nei vari “tavoli tecnici” a dialogare maggiormente per evitare che alcune compagnie trasferiscano i costi indotti della scatola nera sui prezzi delle polizze, andando quindi ad annullare il risparmio per l’assicurato virtuoso. La definizione di uno standard comune a tutti i sistemi telematici in commercio è fondamentale ai fini della determinazione dei sistemi di portabilità e dei requisiti minimi degli apparecchi elettronici, processo che la legge richiede sia attuato entro 2 anni dall’entrata in vigore della norma.
Perizia telematica fondamentale
Due proposte importanti sono state inoltre esposte da ViaSat, la prima riguarda la possibilità per gli utente di dotarsi autonomamente di un dispositivo elettronico con ulteriori funzioni e servizi per garantirsi maggiore sicurezza e protezione, in questo caso il cliente che ne sosterrà i costi dovrà essere favorito con una maggiore riduzione del premio poichè la compagnia non sosterrebbe il costo del box elettronico; la seconda proposta, che è più un invito alle istituzioni, riguarda la non adozione come sistema standard di una scatola nera con funzioni troppo elementari non in grado di effettuare un vera e propria perizia telematica, sistema fondamentale per limitare al massimo le frodi assicurative oltre che rispettare le disposizioni UE per l’adeguamento alle Nroamtive in relazione ai dispositivi di emergenza a bordo dei veicoli.
Per ViaSat come per molti utenti il problema non è come deve essere la scatola nera, ma come garantire agli assicurati un risparmio significativo; è proprio questo il concetto che doveva rappresentare la base del decreto sulle liberalizzazioni, ma la confusione ha preso il sopravvento; speriamo almeno che questa audizione di ViaSat abbia dato una spinta alle istituzione per arrivare a definire norme attuative concrete ed efficienti.