Rc Auto: «Cartelli, mercato bloccato e niente trasparenza»

Intervista a Gabriella Gambardella, da oltre 20 anni nel ramo assicurativo e fondatrice del collettivo “Mo Bast!”: «Ringraziamo l’assessore Esposito per la “Napoli Virtuosa”, ma finché non si risolveranno i problemi interni alle compagnie italiane non potremo parlare di vittoria»

Mo Bast

E così eccoci arrivati alla “Napoli Virtuosa”. La famosa convenzione che il Comune di Napoli aveva annunciato mesi fa si è concretizzata nelle parole dell’assessore Esposito: «Essere corretti conviene: l’iniziativa intende premiare i cittadini virtuosi, prendendo il via in fase sperimentale». Chiunque voglia può compilare un modulo su internet e verificare se in possesso dei requisiti necessari. Una soluzione definitiva ai mali che affliggono l’Rc Auto in Campania? «Ringraziamo il Comune per l’interessamento dimostrato, ma la nostra lotta continua», dice ai nostri microfoni Gabriella Gambardella, da oltre vent’anni nel ramo assicurativo e tra le fondatrici del collettivo “Mo Bast!”, che da un anno si batte contro il caro polizze nella nostra regione.

Finalmente uno spiraglio per i poveri automobilisti campani?

Premetto: ci vogliamo complimentare con l’assessore Esposito poiché nessun amministratore napoletano, prima di lui, si era mai sognato di occuparsi del caro Rc Auto. Detto ciò, devo aggiungere che la nostra lotta continua in un’altra direzione: quella che ci porterà a risolvere le problematiche interne al mercato assicurativo.

Di quali problematiche parla?

Mancanza di trasparenza, assenza di una legislazione efficace, nessun rispetto per i contraenti. Siamo di fronte a un mercato assicurativo che non tiene in alcun conto le liberalizzazioni. E questi problemi, pur con la nascita della convenzione “Napoli Virtuosa”, sono ben lontani dall’essere risolti. Non credo si possa parlare di una vittoria, perciò ripeto: la nostra battaglia va avanti!

La “Napoli Virtuosa” non risolve dei problemi, quindi immaginiamo abbia delle mancanze. Quali sono?

Anzitutto stiamo parlando di una convenzione commerciale con una compagnia straniera, la britannica ConTe.it, che potrebbe essere ritirata dopo un mese se la compagnia in questione lo riterrà opportuno. Ma più che di mancanze parlerei di una sorta di prova del nove: l’aver stipulato un accordo con una realtà estera ci dimostra, ancora una volta, quanto in Italia le compagnie abbiano fatto cartello. È questo il problema da sradicare. Inoltre questa convenzione fa nascere ulteriori perplessità…

Per esempio?

Il fatto che operi on line. Il contraente fa tutto su internet: si perdono, così, altri posti di lavoro in un settore che già di per se non sta passando un buon momento.

La soluzione al caro Rc Auto in Campania può passare attraverso la tariffa unica nazionale?

Sulla questione stiamo preparando una lettera da inviare ad Antonio Catricalà, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ed ex presidente dell’Antitrust. La mia opinione è comunque semplice: l’onestà non ha province o regioni di appartenenza: chi è onesto, lo è in tutta Italia.

31 Maggio 2012

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