L’Italia è sicuramente la nazione con i premi rca tra i più cari d’Europa; non parliamo poi del Sud Italia dove vengono raggiunte vette di premi inimmaginabili per tante altre nazioni. Ogni anno si parla di nuove riforme del sistema assicurativo nazionale, ma tra discussioni, proposte e leggi molto dubbie, la situazione dell’assicurato italiano resta sempre quella di chi deve pagare premi rca troppo elevati, soprattutto in un periodo di crisi come quello che stiamo attrraversando.
Perchè abbiamo le assicurazioni più care d’Europa? Ecco alcuni grossi aspetti che limitano la reale competitività dei premi rca in Italia:
- monomandato: la maggior parte degli agenti in Italia sono monomandatari, questo perchè le grandi compagnie vogliono operare esclusivamente con professionisti monomandato, operando quindi una sorta di ricatto verso l’agente (è vero che nell’rca esiste comunque la possibilità del plurimandato ma le compagnie monomandatarie fanno spesso desistere i propri agenti dall’utilizzarlo);
- obbligo a contrarre: è ormai pratica comune per compagnie e loro agenti selezionare gli assicurati graditi e quelli non, eludendo così un’obbligo di legge che è ancora troppo facile da aggirare (per esempio proponeneod tariffe esagerate);
- nessun obbligo di presenza di una rete agenziale diffusa: le compagnie sono ad oggi libere di stabilire le proprie agenzie solo nelle aree di loro interesse, è facile trovare compagnie che sotto una certa regione sono totalmente assenti (è curioso però vedere come nei loro preventivatori offrano tariffe vantaggiose al Sud, nonostante al Sud non abbiano un solo intermediario);
- tariffe rca non rapportate a reali statistiche: le continue statistiche pubblicate dai vari istituti mostrano risultati molto diversi a quelli denunciati dalle compagnie e sui quali esse tarano le proprie tariffe, si tratta spesso di alibi per incassare premi sempre più elevati e far quadrare i bilanci;
- sanzioni alle compagnie poco rilevanti per le Imprese: le sanzioni che vengono elevate dall’Isvap alle compagnie sono spesso più convenienti del rispetto degli obblighi di legge che esse dovrebbero rispettare (esempio sanzioni per disdette di massa)
- Leggi del Governo mai risolutive: le leggi che negli anni i vari Governi hanno varato sono sempre state soluzioni temporanee che nel lungo periodo hanno perso la loro efficacia, sulla carta sono state sempre promesse rivoluzioni al sistema assicurativo nazionale, nella pratica pochi provvedimenti hanno apportato un reale miglioramento.
Questi sono solo alcuni aspetti che concorrono ad impedire una reale e giusta competitività tra le Imprese assicurative in Italia che porti ad un livello medio di premi rca accettabile e correttamente tarato. La riforma del sistema bonus/malus è sicuramente necessaria, così come lo è riformare tutti quegli aspetti giuridici che attualmente offrono troppa libertà alle Imprese di assicurazione nel gestire i propri affari, dalle tariffe alle modalità di distribuzione. Solo con un cambiamento netto e radicale arriveremo ad avere un mercato libero ed equo che riporti l’rca in Italia alla totale sostenibilità per l’intera popolazione.