A breve coloro che utilizzano abitualmente un veicolo di proprietà di un’altra persona dovranno registrarsi come conducenti abituali presso la Motorizzazione. E’ questa la novità che entretà in vigore tra qualche giorno a seguito di un decreto legge approvato ma non ancora pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, la quale svelerà a breve i contenuti della nuova norma.
L’obbligo di registrazione riguarderà l’uso abituale oltre i 30 giorni di utilizzo, ma ne saranno esentati i familiari conviventi. Ovviamente trattandosi di una semplice annotazione e non di un passaggio di proprietà avrà dei costi molto contenuti ma ancora non si hanno indicazioni più precise.
La novità ha il doppio scopo di permettere al conducente abituale di potersi intestare un’assicurazione e quindi maturare una propria classe di merito utilizzabile in futuro su altri mezzi, ma anche quello di combattere le false intestazioni di mezzi ad terzi soggetti al fine di non pagare multe o non far risultare intestazioni di mezzi al fisco nel caso di accertamenti fiscali. Nel caso di sospetta falsa instazione di un mezzo sono state indicate dal Ministero dell’interno le figure da sanzionare, ossia colui che ha fatto le pratiche di richiesta della carta di circolazione e del certificato di proprietà, l’utilizzatore del mezzo e il falso proprietario (ovviamente se a conoscenza del fatto); tutte queste figure corresponsabili sono sanzionabili con multe da 500 a 2000 euro con conseguente cancellazione d’ufficio del mezzo al PRA.
Cosa ne pensano le assicurazioni?
Dal punto di vista assicurativo la novità è di assoluto rilievo e farà sicuramente felici le compagnie e non i consumatori; le Imprese infatti dovranno iniziare a tariffare le polizze rca in base ai dati del conducente abituale registrato alla Motorizzazione, il chè preoccupa soprattutto in caso di residenza diversa dal proprietario del mezzo su cui si è sempre basato il calcolo del premio rca. Addio quindi alle polizze intestate ad un familiare o conoscente residente in una città “conveniente” per risparmiare sull’assicurazione rispetto a zone molto costose. La nuova norma utilizza come scusa quella di permettere al conducente abituale di maturare un proprio attestato di rischio, quando il vero scopo è quello di eliminare il fenomeno dei mezzi intestati al PRA a soggetti residenti in zone d’Italia favorevoli assicurativamente. Risultato: maggiori incassi per le compagnie.
Lobby delle assicurazioni sempre al potere
Il concetto di per sè non è sbagliato, purtroppo bisognerebbe chiedersi come mai i consumatori utilizzano il sistema di intestare il mezzo ad un altra persona di un’altra zona d’Italia rispetto alla propria di residenza; la risposta è una sola: l’assicurazione in molte zone d’Italia è sempre più cara e insostenibile. E la nostra classe politica cosa fa? Non mira ad approvare soluzioni concrete al problema del caro rca, ma favorisce le compagnie nell’eliminare l’unico “trucchetto” ancora legale a cui gli assicurati italiani spesso ricorrono per trovare un po’ di sollievo da tariffe esagerate. Scorraggiante, anche se bisogna dire che non sarà così semplice in molti casi individuare il caso in cui un conducente sia abituale o meno.