Martedi 30 Agosto, l'assessore allo Sviluppo e tutela dei consumatori Marco Esposito, ha aperto le porte della sala consiliare Pignatelli a cittadini ed associazioni sul tema "caro assicurazioni". L'Assessore, mostrando di conoscere in maniera approfondita la materia in questione, ha affermato che con la collaborazione di tutti gli enti preposti, cercherà di portare avanti iniziative tali da combattere il caro tariffe, coordinando con movimenti, associazioni e cittadini le azioni di protesta nei prossimi mesi.
Ma entriamo nel merito e poniamoci la domanda: perché a Napoli e provincia, il premio delle assicurazioni è cosi alto? Che giustificazione danno le grandi compagnie assicurative?
Dal 1969 al 1/7/1994 le tariffe R.c.auto erano stabilite dallo Stato. Nel 1994, è stata introdotta in Italia la disposizione Cee del 1/7/1994 la quale eliminava il monopolio tariffario, secondo un mercato di libera concorrenza, il consumatore sarebbe dovuto essere libero di poter scegliere la migliore soluzione di prezzo in base a fattori che le compagnie possono fissare (età, professione, tipo di alimentazione dell'autovettura, Km percorsi annualmente...) per poter migliorare l'offerta assicurativa. Tale provvedimento avrebbe dovuto aumentare la concorrenza tra le varie compagnie, abbassando notevolmente le tariffe, fermo restando che il parametro fondamentale per la scelta della tariffa da pagare resta sempre l'Attestato di Rischio.
La disposizione Cee del '94 stabiliva inoltre la trasparenza delle tariffe a favore del consumatore, ed istituì l'Isvap come ente di controllo, sull'operatività delle compagnie. I mancati controlli dell' Isvap (tra l'altro colpevolmente assente all'incontro organizzato dall'Assessore), e la scelta di considerare la Provincia di residenza, uno dei fattori discriminatori per "migliorare" l'offerta, ha portato negli anni a differenze tariffarie tra una provincia ed un'altra anche del 300% con una preoccupante tendenza a sfavore del meridione.
Le Compagnie
giustificano queste
scelte segnalando da
un lato il numero di
sinistri denunciati,
particolarmente
elevato, dall'altro
le "scorrette
abitudini" di pochi
cittadini
meridionali che
denunciando falsi
sinistri alle
assicurazioni,
penalizzano la
moltitudine onesta.
Tale giustificazione
è falsa dal punto di
vista statistico in
quanto, secondo i
dati Aci 2009, gli
8605 sinistri
avvenuti a Napoli e
provincia sono
nettamente inferiori
rispetto alle altre
grandi metropoli
come Milano (35479),
Roma (36495) o
Torino (11106).
Contiene inoltre un aspetto palesemente illegale, che ci spiega Gabriella Gambardella, assicuratrice ed attivista del comitato "Mo Bast! Ribelliamoci al caro assicurazione al sud!" : "Secondo la legge, quello che resta valido è l'Attestato di Rischio. Ed in base a quello, paghiamo "eventualmente" un aumento per un sinistro. Nel senso che esiste il "malus" che aggrava la classe di merito e di conseguenza il prezzo dell'assicurazione. Nel contratto, infatti, non è indicato che la tariffa aumenterà in base ai sinistri accaduti nel territorio di residenza. Nessuna legge lo permetterebbe. Ed invece avviene".
"C'è gente che non fa incidenti da anni - continua Gabriella Gambardella - e si trova invece a pagare aumenti ingiustificati. Invece, secondo l'attestato e secondo i parametri Cee l'Assicurato dovrebbe pagare sicuramente di meno. Ho detto una frase nel mio intervento: Assessore, il consumatore napoletano deve pagare in base al proprio attestato. Che colpa può avere un cittadino partenopeo che non fa incidenti se a Napoli esiste un sistema che fa comodo alle compagnie, agli avvocati, ai giudici, ai periti... insomma, fa comodo ad un sistema diabolico, di cui gli onesti ne pagano le spese?"
Il comitato "Mo Bast!" e Federconsumatori Campania hanno deciso di appellarsi alla Ue in quanto ente massimo per la tutela dei consumatori, presentando una petizione e chiedendo un intervento mirato ad abolire ogni forma di discriminazione "territoriale" in materia di determinazione della tariffa R.c.auto.
Intanto una buona
notizia che lascia
ben sperare: la
Corte di Giustizia
di Strasburgo,
nell'ambito della
decisione su un
ricorso presentato
da un associazione
di consumatori
belga, ha dichiarato
discriminatorio
variare il premio
assicurativo sulla
base del sesso,
dell'età e del luogo
di residenza.
La sentenza, se
recepita e seguita
da altre iniziative
simili, potrebbe
avere un effetto
dirompente nel
nostro paese dove le
compagnie
assicurative usano
parametri
discriminatori
secondo quanto
stabilito dalla
Corte Ue.