La grande truffa delle Assicurazioni

Scritto da Diego Civitillo                                        

Napoli, 30 Agosto 2011


Martedi 30 Agosto, l'assessore allo Sviluppo e tutela dei consumatori Marco Esposito, ha aperto le porte della sala consiliare Pignatelli a cittadini ed associazioni sul tema "caro assicurazioni". L'Assessore, mostrando di conoscere in maniera approfondita la materia in questione, ha affermato che con la collaborazione di tutti gli enti preposti, cercherà di portare avanti iniziative tali da combattere il caro tariffe, coordinando con movimenti, associazioni e cittadini le azioni di protesta nei prossimi mesi.

Ma entriamo nel merito e poniamoci la domanda: perché a Napoli e provincia, il premio delle assicurazioni è cosi alto? Che giustificazione danno le grandi compagnie assicurative?

Dal 1969 al 1/7/1994 le tariffe R.c.auto erano stabilite dallo Stato. Nel 1994, è stata introdotta in Italia la disposizione Cee del 1/7/1994 la quale eliminava il monopolio tariffario, secondo un mercato di libera concorrenza, il consumatore sarebbe dovuto essere libero di poter scegliere la migliore soluzione di prezzo in base a fattori che le compagnie possono fissare (età, professione, tipo di alimentazione dell'autovettura, Km percorsi annualmente...) per poter migliorare l'offerta assicurativa. Tale provvedimento avrebbe dovuto aumentare la concorrenza tra le varie compagnie, abbassando notevolmente le tariffe, fermo restando che il parametro fondamentale per la scelta della tariffa da pagare resta sempre l'Attestato di Rischio.

La disposizione Cee del '94 stabiliva inoltre la trasparenza delle tariffe a favore del consumatore, ed istituì l'Isvap come ente di controllo, sull'operatività delle compagnie. I mancati controlli dell' Isvap (tra l'altro colpevolmente assente all'incontro organizzato dall'Assessore), e la scelta di considerare la Provincia di residenza, uno dei fattori discriminatori per "migliorare" l'offerta, ha portato negli anni a differenze tariffarie tra una provincia ed un'altra anche del 300% con una preoccupante tendenza a sfavore del meridione.

Le Compagnie giustificano queste scelte segnalando da un lato il numero di sinistri denunciati, particolarmente elevato, dall'altro le "scorrette abitudini" di pochi cittadini meridionali che denunciando falsi sinistri alle assicurazioni, penalizzano la moltitudine onesta.
Tale giustificazione è falsa dal punto di vista statistico in quanto, secondo i dati Aci 2009, gli 8605 sinistri avvenuti a Napoli e provincia sono nettamente inferiori rispetto alle altre grandi metropoli come Milano (35479), Roma (36495) o Torino (11106).

Contiene inoltre un aspetto palesemente illegale, che ci spiega Gabriella Gambardella, assicuratrice ed attivista del comitato "Mo Bast! Ribelliamoci al caro assicurazione al sud!" : "Secondo la legge, quello che resta valido è l'Attestato di Rischio. Ed in base a quello, paghiamo "eventualmente" un aumento per un sinistro. Nel senso che esiste il "malus" che aggrava la classe di merito e di conseguenza il prezzo dell'assicurazione. Nel contratto, infatti, non è indicato che la tariffa aumenterà in base ai sinistri accaduti nel territorio di residenza. Nessuna legge lo permetterebbe. Ed invece avviene".

"C'è gente che non fa incidenti da anni - continua Gabriella Gambardella - e si trova invece a pagare aumenti ingiustificati. Invece, secondo l'attestato e secondo i parametri Cee l'Assicurato dovrebbe pagare sicuramente di meno. Ho detto una frase nel mio intervento: Assessore, il consumatore napoletano deve pagare in base al proprio attestato. Che colpa può avere un cittadino partenopeo che non fa incidenti se a Napoli esiste un sistema che fa comodo alle compagnie, agli avvocati, ai giudici, ai periti... insomma, fa comodo ad un sistema diabolico, di cui gli onesti ne pagano le spese?"

Il comitato "Mo Bast!" e Federconsumatori Campania hanno deciso di appellarsi alla Ue in quanto ente massimo per la tutela dei consumatori, presentando una petizione e chiedendo un intervento mirato ad abolire ogni forma di discriminazione "territoriale" in materia di determinazione della tariffa R.c.auto.

Intanto una buona notizia che lascia ben sperare: la Corte di Giustizia di Strasburgo, nell'ambito della decisione su un ricorso presentato da un associazione di consumatori belga, ha dichiarato discriminatorio variare il premio assicurativo sulla base del sesso, dell'età e del luogo di residenza.
La sentenza, se recepita e seguita da altre iniziative simili, potrebbe avere un effetto dirompente nel nostro paese dove le compagnie assicurative usano parametri discriminatori secondo quanto stabilito dalla Corte Ue.


 

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